Il nome parrebbe derivare da “rio arso” data la pochezza delle acque dei torrenti della zona.
Il nucleo di Rio Salso era costituito dal Palazzo Giannelli, dalla Casa Nuova e dalla chiesa di San Salvatore, oltre ad altre strutture presenti.
E’ raggiungibile da San Piero in Bagno tramite strada asfaltata (direzione Paganico) che diviene sterrata nell’ultimo tratto. La parte finale della strada che da monte Piano scende a Rio Salso è chiusa da una sbarra.
1193: prime documentazioni relative un atto notarile.
1251: il priore dell’Eremo Nuovo cede alcuni terreni di Rio Salso in enfiteusi.
1255: Lizio da Valbona signore di Rio Salso cede al priore dell’Eremo Nuovo del terreno in località i Valzelli.
1335: il castello di Rio Salso viene conquistato dai Ghibellini.
1371: appartiene a Carlo e Selvatico da Valbona.
1404: il castello viene distrutto dai fiorentini di Jacopo Salviati.
1455: entra a far parte della Repubblica Fiorentina sotto il Capitanato della Val di Bagno.
1545: Ambrogio di Giovanni di Benedetto da Risalsa possiede dei terreni.
1565: Baptista di Polignino da Risalsi acquista una casa e del terreno.
1756: il mulino di Rio Salso è condotto da Pasquino di Benedetto di Riccio.
1750 circa: la famiglia Spighi di San Piero possiede la maggior parte dei poderi, negli anni a venire saranno sostituiti dai Giannelli.
Fine ‘800: costruzione del Palazzo Giannelli, del Ponte dei Riacci e del cimitero. Quest’ultimo restaurato, come la chiesa, in seguito ai terremoti degli anni 1918-1919.
Chiesa di San Salvatore (745 slm)
1213: prime documentazioni. Papa Innocenzo III concede al monastero di Sant’Ellero di Galeata la chiesa di Rio Salso, dedicata a Santa Margherita.
Metà XVI sec: la vecchia chiesa in rovina viene sostituita da quella attuale ed è intitolata a San Salvatore.
1785: la chiesa passa alla Diocesi di Sansepolcro.
1918-1919: violenti terremoti danneggiano la chiesa, che in seguito subisce importanti restauri da parte degli scalpellini della famiglia Milanesi di Cà di Pasquino che ne mutano radicalmente l’aspetto.
1962: ultimo parroco, Don Romano Serafini, abbandona la parrocchia ormai spopolata.
1967: trasferimento del titolo di parrocchia di San Salvatore a quella di Valgianna.
Oggi la chiesa è un rudere, resiste ancora il bel campanile a vela.
Palazzo Giannelli (712 slm)
1892: costruito da parte della famiglia Giannelli.
1912: in una stanza del Palazzo si apre la prima scuola pluriclasse di Rio Salso.
1943: i Giannelli lasciano il palazzo dandolo in concessione a coloni.
1944: i Giannelli vendono il palazzo alla famiglia Ferretti di Reggio Emilia.
1946: vi abitano la famiglia di Maria Milanesi e quella di Ernesta Bergamaschi.
1947: vi abita Eugenio Fattori.
1950: vi abitano la famiglia Gentili e la famiglia Milanesi che l’abbandonano poco dopo.
1991: la Regione Emilia Romagna prende possesso dell’abitato e in seguito provvede al suo restauro.
Capannello (740 slm)
I ruderi della casa si trovano vicino alla chiesa di Rio Salso.
Il podere apparteneva alla chiesa.
1700: Prime documentazioni.
1749-51: il colono è Paolo Maria di Michelangelo Bardi.
1752: vi abita Giovan Battista d’Antonio Rossi.
1759: vi abita Michele d’Antonio.
1765-1769: vi lavora Benedetto Rossi.
1770: vi abita Michelangelo d’Antonio Bardi.
1777: vi abita Martino Pettinari.
1792-1796: vi lavora Giorgio Mariani.
1806-1809: vi abita Paolo Giannelli.
1815: vi abita Santa Teverini “pigionale miserabile”.
1816: vi abita Cristoforo Batani.
1829: il colono è Antonio Giannelli.
1849: vi abita la famiglia Sampaoli.
1879: vi abita Francesco Bartolini, vedovo, con la sua figlia.
1902: vi abita ancora Francesco Bartolini con la seconda moglie.
1946: vi abita Adamo Beaulardi che abbandona nel 1959.
Casa Nuova (712 slm)
1785: vi abita Domenico Lombardi.
1786-1792: vi abita Francesco Fabbri.
1796-1806: vi abita Martino Pettinari.
1806: viene acquistata da Giovanni Giannelli.
1815: vi abita ancora Giovanni Giannelli.
1829: vi abita Antonio Giannelli.
1849: vi abita la famiglia Neri.
1855-1864: vi abita la famiglia di Francesco Baccini.
1879: vi abita Domenico Giannelli.
1886: vi abita Giovanni Giannelli.
In seguito è abitata dalla famiglia di Giuseppe Giannelli fino al 1927-1928.
1944: Giuseppe Giannelli vende la casa alla famiglia Ferretti di Reggio Emilia.
1948: vi abitano le famiglie di Cesare Masini e quella di Basilio Pondini.
1954: vi abita Carlo De Crema (proprietario).
1956: abbandonata dalle famiglie di Cesare Masini e di Fulvio Gradassi.























