Metri s.l.m.  625

Il nucleo di Pietrapazza sorge nella parte più a monte dell’omonimo ramo del Bidente, ed era costituito dalla chiesa, la canonica, dal cimitero e da due abitazione, una delle quali è crollata in seguito a una frana. In quest’ultima nel 1915 era aperta un’osteria gestita da Felice Pertutti.

Nella canonica fu ospitata la scuola dal 1921 al 1963, prima di questo periodo era invece situata a Cà dei Conti.

Il nome sembra derivare dal dialettale pret paz (prete pazzo), anche se non sono noti i motivi che hanno dato origine a questo toponimo.

Questi territori facevano parte dei domini dei Signori di Valbona fino al 1402, quando passarono in mano ai Conti Guidi. Spiritualmente dipendevano invece dall’Abbazia di S. Ellero a Galeata e da quella di S. Maria in Cosmedin, in misura non minore anche dal più vicino Eremo di Camaldoli; i camaldolesi hanno anche avuto per un periodo in affitto vari poderi di queste zone, appartenenti in parte all’Opera del Duomo di Firenze. Nel XVI secolo Pietrapazza verrà assegnata al Capitanato di Bagno, facendo parte del Comune di Poggio alla Lastra.

L’importanza di questo piccolo abitato cominciò ad aumentare nel corso del XVII secolo grazie alla sua maggiore accessibilità, rispetto all’Eremo Nuovo, posto a qualche chilometro di distanza e antico centro principale della zona.

Già nel 1595 la Chiesa di S. Eufemia aveva una certa importanza per la valle, essa sarà abbattuta e ricostruita a causa di uno straripamento del fiume nel 1690, venne poi ricostruita una seconda volta nel 1937 ad opera del Parroco e degli abitanti del popolo di Pietrapazza.

Nella zona i piccoli proprietari e i mezzadri erano dedicati all’allevamento, in particolare di ovini e caprini, ma anche al taglio del legname, all’agricoltura e alla lavorazione della pietra di cui tutta la valle è ricca. Gli scambi dei prodotti così ottenuti avvenivano a Bagno di Romagna e S. Piero ma anche a Santa Sofia, Poggio alla Lastra e Badia Prataglia.

Nel 1745 erano presenti 125 abitanti saliti a 245 nel 1789, fino al 1921 non saranno mai meno di 200. Dal 1931 la popolazione iniziò a calare sempre più rapidamente fino a giungere alle 66 unità nel 1961 e al completo spopolamento dieci anni dopo.

Oggi restano visibili a Pietrapazza la chiesa e la canonica, entrambe in buono stato, il cimitero e i ruderi del mulino.